Intervista al Professor Massimo Negri

Intervista al Professor Massimo Negri

We interviewed Professor Massimo Negri, who spoke to us about his latest book, “Exhibiting, Interpreting, Communicating.
How to Create a Corporate Museum.”
– The need for a professional figure dedicated to interpretation.
– From the necessity of a museum brand to the brand as an object of the exhibition.
– The enterprise actively becomes part of the design team.
– The role and meaning of objects in the contemporary corporate museum.
EXHIBITING, INTERPRETING, COMMUNICATING. HOW TO CREATE A CORPORATE MUSEUM. A book by Massimo Negri.

Il Museo delle Cose intervista Massimo Negri sui temi del suo ultimo libro.
La necessità di una figura professionale, dedicata all’interpretazione.
Dalla necessità di un brand museale, al brand come oggetto dell’esposizione.
L’impresa entra attivamente a far parte del team di progettazione.
Il ruolo e il significato degli oggetti, nel Museo d’impresa contemporaneo.
ESPORRE INTERPRETARE COMUNICARE. COME REALIZZARE UN MUSEO D’IMPRESA. Un libro di Massimo Negri.

Maschera da sub

Maschera da sub

Grazie al mio lavoro di regista e pittrice ho la possibilità di immergermi nella vita degli altri, così da poter creare delle storie che possano far smuovere ciò che abbiamo nascosto dentro di noi.

Questa mia passione mi porta continuamente alla ricerca di qualcosa, quel qualcosa di indefinibile. Probabilmente è per questo che amo il mare, il mondo subacqueo, perché quando si immerge il corpo in un’altra dimensione la percezione della vita cambia.

La maschera da sub che apparteneva a mio zio mi ha accompagnato durante l’infanzia e anche quando era troppo grande per la mia testa da bambina, la tenevo in camera, la guardavo e attraverso le lenti immaginavo quel mondo subacqueo che bramavo di conoscere.

Ogni volta che indosso questa maschera, che sia fuori o sott’acqua, mi fa estraniare per qualche minuto dal mondo, è come se potessi respirare in maniera diversa, osservare la vita dall’esterno.

Quando ho il corpo immerso nel mare, inizialmente provo una sensazione estraniante ma subito dopo, il battito del mio cuore trova il giusto ritmo. Quei brevi istanti di vita sott’acqua sembrano così lontani dal nostro mondo, ma allo stesso tempo sono molto vicini. Proprio perché mi viene spesso da pensare che si tratta di quel luogo simile a quello in cui eravamo prima di venire al mondo, e tutto questo mi attrae molto.

Temo l’immensità del mare ma ne sono anche attratta. Credo che sia la stessa sensazione che ho della vita stessa.

Ecomuseo di Balme

Ecomuseo di Balme

Balme, ultimo comune della Val d’Ala, più vicino alla Francia che a Torino, è il paese delle guide alpine. Da sempre i balmesi hanno bisogno di conoscere la montagna, di attraversarla: è così che da un’esigenza quotidiana nascono le prime, migliori, guide alpine come Antonio Castagneri (1845-1890). Questo è anche il focus dell’Ecomuseo di Balme che abbiamo avuto occasione di visitare, intitolato proprio ad Antonio Castagneri.
La nostra guida (museale), nascosta tra le ombre, è Gianni Castagneri: ex sindaco di Balme, ma anche colui che si occupa del museo, perché nelle piccole realtà spesso è una sola persona ad aprire e gestire questi luoghi.
Abbiamo visitato le sale del museo, disposto su due piani: il primo è dedicato alle guide alpine, con attrezzature e abbigliamento di un tempo, il secondo alla collezione etnografica, che raccoglie oggetti di vita quotidiana e numerose fotografie.
Ma ciò che ha attirato la nostra attenzione è stato il magazzino dove sono radunati gli oggetti non esposti nelle sale, tutti donati dai cittadini di Balme. In futuro potranno essere esposti nelle sale, per il momento proviamo a immaginare quante storie sono custodite in questi oggetti…
Molte informazioni e fotografie sono disponibili sul sito: L’Ecomuseo di Balme | Balme, il paese delle Guide Alpine (ecomuseobalme.it)
Ecomuseo Balme

Ecomuseo Balme

Balme, ultimo comune della Val d’Ala, più vicino alla Francia che a Torino, è il paese delle guide alpine. Da sempre i balmesi hanno bisogno di conoscere la montagna, di attraversarla: è così che da un’esigenza quotidiana nascono le prime, migliori, guide alpine come Antonio Castagneri (1845-1890). Questo è anche il focus dell’Ecomuseo di Balme che abbiamo avuto occasione di visitare, intitolato proprio ad Antonio Castagneri.

Abbiamo visitato le sale del museo, disposto su due piani: il primo è dedicato alle guide alpine, con attrezzature e abbigliamento di un tempo, il secondo alla collezione etnografica, che raccoglie oggetti di vita quotidiana e numerose fotografie.

Molte altre informazioni e fotografie sono disponibili sul sito: L’Ecomuseo di Balme | Balme, il paese delle Guide Alpine

L’inizio dalla scelta bizzarra

L’inizio dalla scelta bizzarra

Nella foto sono mostrati due libri di una delle mie scrittrici predilette: Agatha Christie. Fin da bambina ho sempre amato i racconti gialli, psicologici e di mistero, sia leggerli che guardarli. E l’episodio che racconterò riguarda il modo “bizzarro” con cui ho scoperto questa splendida autrice.

Un giorno andai alla Mondadori, cominciai a cercare una copertina e una trama che potessero colpirmi e quello che mi saltò all’occhio fu il libro “Dieci piccoli indiani” (a sinistra). Mi interrogai molto sul perché fu scelto proprio quel titolo, dicendo: “Il riassunto non fa cenno né parla di indiani…e non capisco come mai dica che sono piccoli”. Mi sembrò addirittura una cosa anche un po’ esagerata; interessante come la “piccola me” abbia anticipato i problemi dietro le traduzioni del tempo. Ma fu proprio per la strana domanda che mi posi e per la grande curiosità, che decisi allora di comprarlo. Scoprii che la parte degli “indiani” aveva un motivo particolare, insieme alla loro piccolezza.

Divorai il libro e mi innamorai della penna e della genialità della Christie. Non avrei mai pensato che quella “bizzarra scelta libraria”, data da un “bizzarro titolo”, avrebbe portato alla scoperta e all’inizio di un amore sconfinato per una fantastica giallista! Continuai leggendo “Assassinio sull’Orient Express” (a destra), e di questo vidi anche il film di Kenneth Branagh e la rappresentazione teatrale (2019) (quello in foto è il biglietto). Così non mi feci mancare nulla. Incentiviamo sempre la lettura e le arti in tutte le forme!

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