Tavolo di cipresso realizzato per il mio lavoro

Tavolo di cipresso realizzato per il mio lavoro

Questo tavolo mi ha accompagnato in un viaggio di storie raccontate in centinaia di opere fatte su commissione o non. Un legame che mi unisce fatto di vibrazioni di energia che racchiude tantissime emozioni. Rappresenta il tavolo dei desideri dalle pennellate alle scritte di pensieri che nel momento mi avvolgono marchiandole su di esso in mezzo alle pennellate.

Museo di Anatomia Umana “Filippo Civinini”

Museo di Anatomia Umana “Filippo Civinini”

Il Museo di Anatomia Umana “Filippo Civinini” (MAU) dell’Università di Pisa conserva ed espone le collezioni storiche di anatomia, ma eroga anche un servizio per lo studio e l’approfondimento della materia agli studenti di medicina dell’Ateneo. Il MAU divulga al tempo stesso la storia della scienza medica e dell’anatomia umana ad un pubblico più vasto. Quel che colpisce di questa Istituzione museale è proprio l’efficacissima interpretazione dei suoi complessi contenuti (anche se si tratta di sapere che “siamo fatti così”) che si riassume nella capacità del Direttore, il Professore Gianfranco Natale, di raccontare, narrare, creare una storia. A chi? Non solo agli studenti universitari, ma anche a bambine e bambini delle scuole primarie! Ecco il vero dietro le quinte del MAU, un museo che non avrebbe spazi di lavoro e di servizio non accessibili al pubblico, ma che di fatto li svela sovrapponendo allo spazio dell’esposizione quello dell’animazione. Si resta incantati proprio dai report delle visite guidate svolte dal Direttore, dagli aneddoti, dalla sua capacità di affrontare qualsiasi tipo di argomento in modo piacevole, appassionato e coinvolgente (è più frequente che siano le maestre e i maestri a impressionarsi…). Il simbolo di questa esperienza è forse il teschio realizzato per essere “apribile”, “sfogliabile” e quindi esplorabile a fini conoscitivi. Entrare al MAU significa quindi cominciare un percorso nella storia della didattica e dell’insegnamento dell’anatomia. Il passato è testimoniato da dissezioni, gessi e tavole anatomiche, il presente dalle mani e dalla voce del Professor Natale. Tra i pezzi della collezione che ci hanno colpito citiamo i corpi ricostruiti in cartapesta per scopo didattico e le mappe dei crimini disegnate sul cranio di lombrosiana memoria. Il Museo di Anatomia Umana conserva preziose raccolte archeologiche, mummie, corredi funerari e vasi precolombiani, raccolti dal medico e studioso Carlo Regnoli nella seconda metà dell’Ottocento.Un’altra importante collezione archeologica è rappresentata dalla raccolta dell’antico Egitto, con due mummie e un sarcofago, riconducibile alla spedizione ottocentesca di Rosellini e Champollion. Sito istituzionale: www.mau.sma.unipi.it

Video istituzionale (con sottotitoli in inglese): https://www.youtube.com/watch?v=PgihWY2ZlWM

Museo di Anatomia Umana “Filippo Civinini”

Museo di Anatomia Umana “Filippo Civinini”

Il Museo di Anatomia Umana “Filippo Civinini” (MAU) dell’Università di Pisa conserva ed espone le collezioni storiche di anatomia, ma eroga anche un servizio per lo studio e l’approfondimento della materia agli studenti di medicina dell’Ateneo.

Il MAU divulga al tempo stesso la storia della scienza medica e dell’anatomia umana ad un pubblico più vasto.

Quel che colpisce di questa Istituzione museale è proprio l’efficacissima interpretazione dei suoi complessi contenuti (anche se si tratta di sapere che “siamo fatti così”) che si riassume nella capacità del Direttore, il Professore Gianfranco Natale, di raccontare, narrare, creare una storia. A chi? Non solo agli studenti universitari, ma anche a bambine e bambini delle scuole primarie!

Macchina fotografica

Macchina fotografica

La mia prima macchina fotografica, compagna di viaggio durante tutte le mie avventure di vita.

Per me rappresenta un oggetto preziosissimo che certamente meriterebbe un posto di primo piano nel mio Museo delle cose.

Ha qualcosa di magico ai miei occhi, detiene lo straordinario potere di congelare le emozioni di un istante e di farle rivivere intatte, anche a distanza di anni. Una sorta di macchina del tempo che mi ha insegnato a guardare il mondo da un forellino, a cercare la prospettiva migliore da cui osservarlo, prima di fissarlo per sempre.

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