Il silenzio è cosa viva

Il silenzio è cosa viva

Il silenzio è cosa viva

Inviato da / Send by: Matteo

Cosa ci fa un libro di una poetessa, cosa ci fa la voce di un essere umano che ci parla di meditazione… nel museo delle cose?

Anche questo, come gli altri libri che abbiamo presentato, è un invito alla lettura. Questa volta vogliamo farlo in un modo diverso dal solito, senza sinossi, ma solo con una citazione. Un invito a riflettere (meditare è altra cosa).

Il Maestro thailandese Ajahn Chah beveva il tè sempre dalla stessa tazza, la sua tazza preferita. Un giorno, un discepolo gli chiese: “Ma tu non ci insegni il non attaccamento? Perchè hai una tazza preferita?” E Ajahn Chah gli rispose: “Ah sì, è la mia tazza preferita, ma vedi, per me è già rotta”.

 
Matteo
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Da cosa nasce cosa

Da cosa nasce cosa

Da cosa nasce cosa

Inviato da / Send by: Matteo

Da cosa nasce cosaDa cosa nasce cosa è un libro che mi ha insegnato molto. L’ho utilizzato soprattutto per acquisire un metodo di lavoro, un metodo per progettare, nel mio caso gli allestimenti museali, ma non solo.

In questo libro Bruno Munari spiega quale sia il processo utilizzato da ogni designer per concepire un oggetto utile, funzionale, piacevole. Lo stesso metodo può essere però utilizzato in tantissimi ambiti differenti, il mio invito è quindi quello di acquistare questo manuale, di facilissima lettura, per acquisire uno strumento utilissimo per il proprio lavoro: è consigliato non solo a chi si occupa di design e progettazione, ma a tutti coloro che vogliono inventare qualcosa di nuovo.

Perché il Museo delle Cose ha deciso di recensire questo libro? La risposta è semplice anche se non è immediata per tutti coloro che hanno già letto questo libro per motivi di studio o di avoro. Chiunque seguirà il nostro consiglio scoprirà un nuovo modo di osservare gli oggetti e le cose che ci circondano, siano esse scaffalature, illuminazioni, mezzi meccanici…

Tutti questi oggetti, tutte queste COSE hanno subito un travaglio prima della loro nascita, un travaglio fatto di problemi da superare: peso, ergonomia, sensorialità, materiale, costo… Grazie a soluzioni che di volta in volta sono state sperimentate e testate da grandi designer, hanno infine visto la luce e sono entrate nelle nostre case e non solo.

L’Italia è un paese famoso nel mondo per la sua creatività, ma niente come questo libro illustra chiaramente che il processo che noi chiamiamo “creativo” con un’accezione troppo spesso legata alla fantasia è in realtà un metodo di progettazione logico, cartesiano, scientifico… ma sarà un piacere scoprirlo dalle parole scritte da Bruno Munari. Siamo sicuri che consigliando questo libro aggiungiamo una nuova visione, un nuovo punto di vista, adatto a scienziati ed umanisti, ad appassionati di storia e tecnica. Leggetelo, soprattutto se siete fucine di idee, perchè poi non si sa mai…da cosa nasce cosa.

Matteo.
Per saperne di più su come uso questo libro in museografia, scrivetemi a curatori@museodellecose.org
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Diapositiva

Diapositiva

Diapositiva

Autore / Author: Matteo

DiapositivaIl maestro di fotografia dona ad un allievo uno strumento semplice. Si tratta di una vecchia diapositiva, ormai inutile. Preme il dito sul centro, sul supporto trasparente, lo stacca e resta solo la plastica. “Tieni, facci un buco qui, ci fai passare un cordino. Lo tieni al collo e la usi per inquadrare, ti aiuterà a vedere come devono vedere i fotografi, ti allenerà a inquadrare e a comporre le tue immagini. Lo tieni davanti all’occhio e a seconda di quanto lo allontani è come se cambiassi focale”. 

 

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La storia di Otzi

La storia di Otzi

La storia di Otzi

Autore / Author: Matteo

SimilaunPer comprendere la preistoria, non c’è scoperta recente più importante di quella dell’ “uomo del Similaun”. Nel museo dedicato all’uomo dei ghiacci nato e vissuto 5000 anni fa (https://www.iceman.it) e ritrovato a oltre 3000 metri in un ghiacciaio altoatesino, sono esposti oggetti, le cose che Ötzi portava con se. O meglio, il museo raccoglie anche molto altro, tra cui le testimonianze, documentazione e spiegazioni delle ricerche svolte, di quelle in corso e di quelle futuribili, ma è quello che emerge dai ghiacci insieme alla mummia a creare un ponte tra noi e il suo mondo e una forte empatia nei confronti di chi ci ha preceduto su questo pianeta. Come fare per coprirsi e ripararsi dal freddo? Dell’abbigliamento colpisce la praticità dei gambali, ma soprattutto la capacità tecnica nella produzione, la scelta dei materiali più idonei, dai vegetali alla pelliccia di capre e pecore, per arrivare a quella di orso per il copricapo. Oltre all’ascia, un’arma molto diffusa al tempo, l’arco in tasso – l’oggetto più grande tra quelli ritrovati – era in grado di trafiggere un capriolo a 30-50 mt di distanza, la caccia quindi, per nutrirsi, ma non solo. Il contenitore in corteccia di betulla, i funghi portati con se per le proprietà curative, e altre scoperte – ci aiutano a comprendere come le conoscenze fossero approfondite in moltissimi ambiti. Quella di Ötzi è una storia ancora in corso, fatta di continue rivelazioni e scoperte, ed è in un buona parte una storia fatta di COSE. Per maggiori informazioni si veda: Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio. Informazioni e curiosità sul celebre ritrovamento archeologico di Angelika Fleckinger. 

 

 

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sinking and melting

sinking and melting

sinking and melting

Autore / Author: Matteo

sinking and meltingEsiste un sito che ci apre la visuale su di un altro museo delle cose http://www.sinkingandmelting.org 

una raccolta di oggetti provenienti solo da quei luoghi che potrebbero scomparire a causa delle conseguenze dei cambiamenti climatici. Le cose hanno radici nei luoghi, un insieme di oggetti racconta molto più di una storia su un contesto geografico, naturale, cultura e sociale.

L’archivio che sta nascendo è degno di nota, la metodologia è condivisibile, è quella di ogni museo, le foto, la localizzazione, la data della raccolta, il “donatore”. Invitiamo tutti a contribuire al nostro Museo, ma anche a questo.. Grazie. 

 

 

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Guidalberto Bormolini

Guidalberto Bormolini

Guidalberto Bormolini

Autore / Author: Matteo

reliquia-relicAbbiamo intervistato Guidalberto Bormolini, https://guidalbertobormolini.it Abbiamo pensato a lui per molti motivi, tra cui il suo costante impegno come Tanatologo.Gli abbiamo chiesto cosa ne pensi dei rapporti che gli uomini hanno con le cose e quale sia l’oggetto che metterebbe in museo.            “In linea con le tradizioni antiche e il pensiero dei Padri della Chiesa, la mia idea di fondo è questa: tutto ciò che è visibile, tangibile – rappresenta in realtà qualcosa di intangibile, un aspetto del mondo spirituale, una potenza angelica, una forza spirituale, una virtù divina. La bellezza di ciò che ci circonda, oggetti compresi, è uno specchio della bellezza divina. La mia idea deriva quindi dalla sapienza tradizionale e non è lontana dall’idea platonica dell’oggetto come raffigurazione materiale di un mondo superiore. Tra le cose materiali, ci sono tre cose che indicherei. [expand title=”Continua a leggere” id=”altro2″]La prima, la meno materiale, deriva dal mistero dell’incarnazione che stanotte celebriamo (Intervista realizzata la vigilia di Natale),  che rende la materia capace di accogliere il divino come avviene nel pane e nel vino dell’eucarestia. Una seconda cosa, intermedia, che non metterei in mostra come un oggetto pur appartenendo al mondo materiale, ma che ritengo preziosa, sono le reliquie dei santi. Sono oggetti che contengono il mondo divino incarnato nella materia. Ad esempio, i pezzi di osso nei reliquiari che i nostri antenati ci hanno lasciato, sono già un ponte tra il mondo tangibile e il mondo divino e spirituale. Se dovessi poi scegliere un terzo oggetto, direi la casa, quella dove mi incontro con le persone con le quali condividiamo gli stessi ideali. Non un piccolo oggetto quindi, ma un grande contenitore, frequentato da chi ha un grande ideale da condividere. Quanto ad un vero e proprio oggetto, mi sono sempre chiesto “ma se scoppiasse un incendio o un terremoto, quale oggetto mi porterei via?” E, se c’era un oggetto che volevo portarmi via, me ne liberavo. Le reliquie dei santi sono l’unica cosa che porterei via se la casa dovesse prendere fuoco. La casa stessa invece va anche oltre l’oggetto materiale, poiché è soprattutto luogo di relazione tra le persone”.[/expand]

 

 

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