(non solo) MUSEI

E le cose

Guidalberto Bormolini

Inviato da / Send by: Matteo

Abbiamo intervistato Guidalberto Bormolini, https://guidalbertobormolini.it Abbiamo pensato a lui per molti motivi, tra cui il suo costante impegno come Tanatologo.Gli abbiamo chiesto cosa ne pensi dei rapporti che gli uomini hanno con le cose e quale sia l’oggetto che metterebbe in museo.            “In linea con le tradizioni antiche e il pensiero dei Padri della Chiesa, la mia idea di fondo è questa: tutto ciò che è visibile, tangibile – rappresenta in realtà qualcosa di intangibile, un aspetto del mondo spirituale, una potenza angelica, una forza spirituale, una virtù divina. La bellezza di ciò che ci circonda, oggetti compresi, è uno specchio della bellezza divina. La mia idea deriva quindi dalla sapienza tradizionale e non è lontana dall’idea platonica dell’oggetto come raffigurazione materiale di un mondo superiore. Tra le cose materiali, ci sono tre cose che indicherei. 

La prima, la meno materiale, deriva dal mistero dell’incarnazione che stanotte celebriamo (Intervista realizzata la vigilia di Natale),  che rende la materia capace di accogliere il divino come avviene nel pane e nel vino dell’eucarestia. Una seconda cosa, intermedia, che non metterei in mostra come un oggetto pur appartenendo al mondo materiale, ma che ritengo preziosa, sono le reliquie dei santi. Sono oggetti che contengono il mondo divino incarnato nella materia. Ad esempio, i pezzi di osso nei reliquiari che i nostri antenati ci hanno lasciato, sono già un ponte tra il mondo tangibile e il mondo divino e spirituale. Se dovessi poi scegliere un terzo oggetto, direi la casa, quella dove mi incontro con le persone con le quali condividiamo gli stessi ideali. Non un piccolo oggetto quindi, ma un grande contenitore, frequentato da chi ha un grande ideale da condividere. Quanto ad un vero e proprio oggetto, mi sono sempre chiesto “ma se scoppiasse un incendio o un terremoto, quale oggetto mi porterei via?” E, se c’era un oggetto che volevo portarmi via, me ne liberavo. Le reliquie dei santi sono l’unica cosa che porterei via se la casa dovesse prendere fuoco. La casa stessa invece va anche oltre l’oggetto materiale, poiché è soprattutto luogo di relazione tra le persone”.

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