(non solo) MUSEI

E le cose

Föglia dei Pastabona

Inviato da / Send by: Silvano

Tutti gli oggetti, dal più insignificante a quello più appariscente, racchiudono una loro storia. Ad esempio la teglia, in dialetto a föglia, per lunghi anni utilizzata dalla famiglia Saldo Pastabona, abitante nella parte bassa di Triora, è stata posta, centinaia anzi migliaia di volte, sul treppiede, u trèmpèi, dove ardevano tralci di vite secchi, i magliöi. Se potesse parlare racconterebbe di torte d’ogni genere, confezionate con cura dalle abili massaie, da Mané ad Adriana, di verdure ripiene, di patate nella teglia, e patate in-t-a föglia, vera e propria ghiottoneria del luogo. D’altronde il nome stesso della famiglia Pastabona starebbe ad indicare la bontà della pasta, nome dialettale della torta verde.

La föglia, con la sua torta, ha ottenuto un brillante risultato, venendo nominata “regina delle torte” durante il concorso indetto dalla Pro Triora, nel corso del quale molte donne si sono sfidate a colpi di pasta, facendole poi gustare agli spettatori “interessati”. A porre la torta preparata da Adriana di Pastabona sul treppiede e ricoprendola con il coperchio, u testu, è stata la sorella Anna, che ha sapientemente seguito il fuoco, facendo bene attenzione che non si bruciasse.
Ha ottenuto addirittura una notorietà internazionale quando lo scrittore americano Colman Andrews, venuto a Triora ad assaggiare la torta, l’ha trovata molto gustosa e saporita, tanto da dedicarle sulla prestigiosa rivista culinaria Saveur del maggio/giugno 1998 un articolo, dal titolo The italian torta, di cinque pagine, con ricetta e soprattutto una serie di foto che mostrano la preparazione, la cottura e la degustazione della pasta. Due anni prima le torte di verdura e di patate, oltre alle patate in-t-a föglia, erano state riportate integralmente sullo splendido libro dello stesso scrittore americano, dal titolo Flavors of the riviera. Discovering real mediterranean cooking. Le ricette erano state tratte dal libro, edito dalla Pro Triora, Sügeli e bügaeli, giù ristampato, sulla cui copertina campeggia il momento culminante dell’antica cottura della pasta nella centenaria föglia.

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